Traslocare in una nuova casa porta con sé tante emozioni, ma anche una lunga lista di cose da fare. Tra queste, c’è una domanda che spesso ci si pone troppo tardi: “E le utenze? Come faccio a intestare le bollette della luce e del gas a mio nome?”. È qui che entrano in gioco due operazioni fondamentali: voltura e subentro.
Anche se a prima vista possono sembrare simili, voltura e subentro indicano due procedure diverse, pensate per gestire situazioni specifiche legate allo stato del contatore dell’energia elettrica o del gas. Sapere quando fare una o l’altra, come richiederle, quanto costano e quali tempistiche prevedono, può evitare errori, perdite di tempo e spese impreviste.
Carletto è qui per aiutare tutti noi spiegando nel dettaglio come orientarci in questo piccolo labirinto burocratico, ma necessario.
Cos’è la voltura e quando si utilizza?
La voltura si utilizza quando il contatore è ancora attivo e la fornitura non è mai stata interrotta. In pratica, non si fa altro che cambiare l’intestatario del contratto, passando dal vecchio utente al nuovo, senza che ci sia bisogno di sospendere o riattivare nulla. Questo succede spesso quando si entra in una casa in affitto dove il precedente inquilino ha lasciato le utenze attive, oppure in caso di successione di un immobile.
Richiedere una voltura è piuttosto semplice:
Basta contattare il fornitore, comunicare i propri dati, quelli della fornitura (come il codice POD per l’energia elettrica o PDR per il gas), allegare un documento di identità e, in alcuni casi, una copia del contratto di affitto o dell’atto di proprietà.
A seconda del gestore, può essere richiesta anche l’autolettura del contatore per avere un riferimento chiaro da cui iniziare la fatturazione.
La voltura non comporta interruzioni del servizio: luce e gas continueranno a funzionare regolarmente, semplicemente verranno fatturati al nuovo intestatario. È un’operazione piuttosto rapida, che di solito viene completata in 2-5 giorni lavorativi.
Sul piano dei costi, se ci si trova nel mercato tutelato si pagano di solito tra i 48 e i 70 euro, somma che include una quota fissa, imposte di bollo e contributi amministrativi.
Nel mercato libero, invece, i costi variano da fornitore a fornitore, ma in genere si aggirano tra i 25 e i 60 euro, a seconda delle condizioni contrattuali.
Subentro: quando serve ripartire da zero!
Diverso è il caso del subentro. Questa operazione si rende necessaria quando il contatore è presente, ma la fornitura è stata disattivata. In altre parole, la casa ha già avuto luce o gas, ma al momento il servizio non è attivo perché il precedente contratto è stato chiuso dal vecchio inquilino o proprietario. In questo caso, non basta cambiare nome sul contratto: bisogna chiedere una nuova attivazione.
Anche per il subentro, la richiesta va fatta al fornitore, fornendo gli stessi documenti della voltura, a cui si aggiunge la richiesta di riattivazione del contatore. La differenza fondamentale è che questa procedura richiede un po’ più di tempo, perché può essere necessario l’intervento di un tecnico per riaprire il contatore, specialmente nel caso del gas, dove sono previsti controlli di sicurezza più rigidi.
I tempi variano leggermente a seconda del tipo di fornitura: per la luce si può concludere tutto in circa 5-7 giorni lavorativi, mentre per il gas bisogna prevedere anche fino a 12 giorni lavorativi, soprattutto se c’è bisogno di un sopralluogo.
Anche i costi del subentro sono leggermente superiori rispetto alla voltura.
Nel mercato tutelato si parte da 67 euro fino a oltre 90 euro.
Nel mercato libero si può spendere tra i 30 e i 70 euro, a cui si possono aggiungere eventuali cauzioni, spese di riattivazione o costi tecnici.

Voltura o subentro? Capirlo è semplice
La regola d’oro è guardare lo stato del contatore!
- Contatore attivo? ➡️ Voltura
- Contatore disattivato? ➡️ Subentro
Per capirlo, basta verificare se c’è energia elettrica o gas disponibile. Se quando entri in casa accendi l’interruttore e le luci si accendono, allora sei in presenza di una fornitura attiva.
Se invece tutto è spento e il contatore risulta sigillato o spento, probabilmente dovrai procedere con un subentro.
Un consiglio di Bolletta Amica 💡
Prima di fare qualsiasi richiesta, controlla lo stato del contatore, chiedi al vecchio inquilino o proprietario se ha già fatto la disdetta, e contatta il servizio clienti del fornitore. In questo modo eviti errori, ritardi e costi imprevisti.

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