Hai notato che la bolletta di novembre è leggermente più alta del previsto, anche se hai mantenuto le stesse abitudini?
La spiegazione non va cercata nei tuoi consumi, ma in un dato che sembra lontano dalla vita di tutti i giorni: il PUN, il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica.
A novembre 2025, infatti, il PUN è aumentato di circa +4% rispetto a ottobre, un rialzo che sta già avendo un impatto sulle bollette degli italiani. Vediamo cosa significa davvero per te.
Cos’è il PUN e perché detta il prezzo dell’energia
Il PUN è il prezzo all’ingrosso al quale i fornitori acquistano l’energia.
Quando sale, i fornitori pagano di più, e se hai un’offerta a prezzo variabile… la bolletta sale con lui.
Questo significa che anche se consumi sempre gli stessi kWh:
- se il PUN aumenta → il tuo prezzo per kWh aumenta
- se il PUN cala → paghi di meno
Novembre ha registrato un PUN più alto, e questo si riflette direttamente nei costi.
Quanto incide davvero un +4% sulla bolletta?
Un aumento del PUN non si traduce automaticamente in un +4% sulla tua bolletta complessiva, ma sulla quota energia.
In pratica:
- per un consumo medio di una famiglia (270–300 kWh/mese)
- l’aumento reale in bolletta può andare da 3 a 7 euro in più
- dipende dalla tua tariffa, dalla fascia oraria e dal tipo di contratto
Non è un salasso, ma sommandolo ai mesi successivi può diventare significativo.
Chi risente maggiormente dell’aumento?
L’impatto è più forte per chi ha:
- offerte indicizzate al PUN
- consumi concentrati nelle fasce F1
- case elettrificate (pompe di calore, piani a induzione, ecc.)
Se rientri in queste categorie, l’effetto dell’aumento si sente subito.

Buone notizie: non tutti vedranno aumenti
Se hai un’offerta:
- a prezzo fisso
- bloccata per 12 o 24 mesi
allora l’aumento del PUN non ti tocca, almeno fino a quando scade il tuo prezzo bloccato.
In questo caso novembre è solo un dato da tenere d’occhio, non un problema.
Perché il PUN sta salendo proprio ora?
I motivi principali sono tre:
1. Temperature più basse del previsto
L’ondata di freddo di inizio mese ha fatto aumentare la domanda di energia.
2. Minore produzione rinnovabile
Vento e sole instabili hanno ridotto l’apporto delle fonti green, aumentando la dipendenza da gas e mercato all’ingrosso.
3. Volatilità del gas europeo
Ogni fluttuazione del gas si riflette subito sul prezzo dell’energia elettrica.
Cosa puoi fare subito per limitare l’impatto?
1. Sposta più consumi in F2–F3
Se hai una bioraria, consumare di sera/notte e nel weekend ti permette di pagare meno.
2. Controlla se il tuo contratto è ancora conveniente
Molti contratti indicizzati non sono più competitivi dopo gli aumenti.
3. Valuta un passaggio a un prezzo fisso
Almeno finché il mercato non torna stabile.
In conclusione💡
L’aumento del PUN a novembre 2025 non è allarmante, ma è un segnale chiaro: il mercato resta instabile e i prezzi possono cambiare da un mese all’altro.
La buona notizia è che con un po’ di attenzione – o con l’aiuto di strumenti affidabili – puoi capire in anticipo l’andamento dei costi e scegliere l’offerta più adatta per proteggerti da ulteriori aumenti.

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