Quando si sceglie un contratto di fornitura elettrica, è fondamentale comprendere il concetto di fasce orarie. Queste rappresentano diverse suddivisioni temporali della giornata in cui l’energia elettrica ha costi differenti. Il motivo principale di questa distinzione è legato alla domanda di energia: nei momenti di picco i prezzi sono più alti, mentre nei periodi di minore richiesta possono essere più convenienti. Carletto ora ti spiegherà la differenza tra F1, F2 e F3.
Le principali fasce orarie della tariffazione elettrica
In Italia, le fasce orarie della luce sono regolamentate dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e si suddividono in tre categorie principali:
F1 (fascia di punta): comprende i giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:00 alle 19:00. È la fascia con il costo dell’energia più elevato, poiché coincide con i momenti di maggiore utilizzo da parte di aziende, uffici e attività produttive.
F2 (fascia intermedia): si estende dalle 7:00 alle 8:00 e dalle 19:00 alle 23:00 nei giorni feriali, oltre al sabato dalle 7:00 alle 23:00. Qui il prezzo dell’energia è mediamente inferiore rispetto alla F1, ma ancora superiore rispetto alla fascia più economica.
F3 (fascia fuori punta): riguarda tutti i giorni dalle 23:00 alle 7:00, oltre alle intere giornate di domenica e festivi. È la fascia con il costo più basso, in quanto la richiesta di energia è ridotta.

Fascia monoraria vs. bioraria: quale conviene?
A seconda delle proprie abitudini di consumo, è possibile scegliere tra tariffe monorarie e biorarie.
Tariffa monoraria: prevede un unico prezzo per tutta la giornata, indipendentemente dall’ora di utilizzo. È consigliata per chi consuma energia in modo uniforme durante tutto il giorno.
Tariffa bioraria: applica un costo differente a seconda delle fasce orarie, solitamente distinguendo tra ore di punta (F1) e ore non di punta (F2 e F3). È vantaggiosa per chi può concentrare i consumi nelle ore serali e nei fine settimana.
Alcuni fornitori propongono anche tariffe triorarie, che tengono conto delle tre fasce principali, permettendo un maggiore risparmio per chi utilizza energia prevalentemente nella fascia F3.
Come scegliere la tariffa più adatta
La scelta della tariffa elettrica ideale dipende dalle proprie abitudini quotidiane. Per esempio, chi trascorre molto tempo fuori casa durante il giorno potrebbe trarre vantaggio da una tariffa bioraria o trioraria, sfruttando i prezzi più bassi nelle ore serali e nei giorni festivi. Al contrario, chi lavora da casa o ha bisogno di elettricità in modo costante durante il giorno potrebbe preferire una tariffa monoraria.
Un consiglio utile è monitorare il proprio consumo energetico attraverso le bollette e, se possibile, utilizzare strumenti di domotica per ottimizzare l’uso dell’energia nelle fasce più convenienti. Inoltre, confrontare periodicamente le offerte disponibili sul mercato libero può aiutare a trovare il piano più adatto alle proprie esigenze.

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